EREDITA’ E DONAZIONI DEL DE CUIUS ALLA FIGLIA CONVIVENTE: ESCLUSIONE PER QUELLE RELATIVE AGLI OBBLIGHI DI COABITAZIONE ED AL LEGAME PARENTALE – Corte di Cassazione, Sez. Seconda civile, Sentenza n. 18814/23 del 04.07.23

EREDITA’ E DONAZIONI DEL DE CUIUS ALLA FIGLIA CONVIVENTE: ESCLUSIONE PER QUELLE RELATIVE AGLI OBBLIGHI DI COABITAZIONE ED AL LEGAME PARENTALE

Corte di Cassazione, Sez. Seconda civile, Sentenza n. 18814/23 del 04.07.23

Al fine di ravvisare presuntivamente la sussistenza di plurime donazioni di somme di denaro fatte dalla madre alla figlia convivente, soggette all’obbligo di collazione ereditaria ed alla riduzione a tutela della quota di riserva degli altri legittimari, tratte dalla differenza tra i redditi percepiti dalla de cuius durante il periodo di convivenza e le spese ritenute adeguate alle condizioni di vita della stessa, occorre considerare altresì in che misura tali elargizioni potessero essere giustificate dall’adempimento di obbligazioni nascenti dalla coabitazione e dal legame parentale, e dunque accertare che ogni dazione fosse stata posta in essere esclusivamente per spirito di liberalità.

Sentenza Corte di Cassazione

ESAME DIAGNOSTICO ED ERRONEA LETTURA EFFETTUATA DAL MEDICO PER CARENZA DI SPECIALIZZAZIONE – Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 17410/23 del 16.06.23

ESAME DIAGNOSTICO ED ERRONEA LETTURA EFFETTUATA DAL MEDICO PER CARENZA DI SPECIALIZZAZIONE

Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 17410/23 del 16.06.23

In tema di attività medico-chirurgica, grava sul sanitario che esegua un esame diagnostico la responsabilità di leggere correttamente le relative immagini, senza che la carenza della necessaria specializzazione possa escludere la colpa per una erronea lettura dei suoi esiti, dovendo questi, ove insorgano dubbi, nella consapevolezza dei limiti derivanti dalla propria competenza settoriale e della mancanza di ulteriori strumenti di opportuna indagine, indirizzare il paziente presso strutture in grado di risolvere tempestivamente la criticità diagnostica in quanto, opinando diversamente, la grave imperizia della condotta posta in essere si tradurrebbe in un ingiustificato vuoto di tutela.

Ordinanza Corte di Cassazione

RESPONSABILITA’ DELLA STRUTTURA SANITARIA PER INFEZIONI IN AMBITO OSPEDALIERO – Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 16900/23 del 13.06.23

RESPONSABILITA’ DELLA STRUTTURA SANITARIA PER INFEZIONI IN AMBITO OSPEDALIERO

Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 16900/23 del 13.06.23

In tema di infezioni nosocomiali, la responsabilità della struttura sanitaria non ha natura oggettiva, sicché, a fronte della prova presuntiva, gravante sul paziente, della contrazione dell’infezione in ambito ospedaliero, la struttura può fornire la prova liberatoria di aver adottato tutte le misure utili alla prevenzione delle stesse, consistente nell’indicazione: a) dei protocolli relativi alla disinfezione, disinfestazione e sterilizzazione di ambienti e materiali; b) delle modalità di raccolta, lavaggio e disinfezione della biancheria; c) delle forme di smaltimento dei rifiuti solidi e dei liquami; d) delle caratteristiche della mensa e degli strumenti di distribuzione di cibi e bevande; e) delle modalità di preparazione, conservazione ed uso dei disinfettanti; f) della qualità dell’aria e degli impianti di condizionamento; g) dell’avvenuta attivazione di un sistema di sorveglianza e di notifica; h) dei criteri di controllo e di limitazione dell’accesso ai visitatori; i) delle procedure di controllo degli infortuni e della malattie del personale e delle profilassi vaccinali; j) del rapporto numerico tra personale e degenti; k) della sorveglianza basata sui dati microbiologici di laboratorio; l) della redazione di un “report” da parte delle direzioni dei reparti, da comunicarsi alle direzioni sanitarie al fine di monitorare i germi patogeni-sentinella; m) dell’orario delle effettiva esecuzione delle attività di prevenzione del rischio.

Ordinanza Corte di Cassazione

CONVIVENZA FIGLI: OBBLIGO AUDIZIONE DEL MINORE INFRADODICENNE – Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 14331/23 del 24.05.23

CONVIVENZA FIGLI: OBBLIGO AUDIZIONE DEL MINORE INFRADODICENNE

Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 14331/23 del 24.05.23

In tema di provvedimenti in ordine alla convivenza dei figli con uno dei genitori, l’audizione del minore infradodicenne capace di discernimento costituisce adempimento previsto a pena di nullità, a tutela dei principi del contraddittorio e del giusto processo, in relazione al quale incombe sul giudice che ritenga di ometterlo un obbligo di specifica motivazione.

Ordinanza Corte di Cassazione

SPESE STRAORDINARIE PER I FIGLI SOSTENUTE DAL CONIUGE AFFIDATARIO – Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 15229/23 del 30.05.23

SPESE STRAORDINARIE PER I FIGLI SOSTENUTE DAL CONIUGE AFFIDATARIO

Corte di Cassazione, Sez. Prima civile, Ordinanza n. 15229/23 del 30.05.23

Non essendo sempre configurabile a carico del coniuge affidatario della prole un onere di informazione e concertazione preventiva con l’altro in ordine alla determinazione delle spese “straordinarie”, rimane fermo che nel caso di mancata concertazione preventiva e di rifiuto di provvedere al rimborso della quota di spettanza da parte del coniuge che non le ha effettuate, spetta al giudice di merito verificare la rispondenza delle spese all’interesse del minore, commisurando l’entità della spesa rispetto all’utilità e alla sua sostenibilità in rapporto alle condizioni economiche dei genitori (Cass. n. 50597/2021; Cass. n. 19607/2011; Cass. n. 16175/2015), salvo che l’altro genitore non abbia tempestivamente addotto validi motivi di dissenso (Cass. n. 15240/2018). Tali principi trovano applicazione anche in relazione alle spese straordinarie dovute per il figlio maggiorenne, ma non economicamente autosufficiente.

Ordinanza Corte di Cassazione

DANNO DA FERMO AMMINISTRATIVO ILLEGITTIMO – Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 13173/23 del 15.05.23

DANNO DA FERMO AMMINISTRATIVO ILLEGITTIMO

Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Ordinanza n. 13173/23 del 15.05.23

In tema di danno da fermo amministrativo illegittimo, tra le varie voci risarcibili va inclusa quella concernente la perdita di valore del mezzo a causa della prolungata indisponibilità dello stesso, quale componente del danno emergente, la cui esistenza ed il cui ammontare sono sottoposti agli ordinari oneri probatori, che possono essere soddisfatti anche con il ricorso alle presunzioni, dalle quali si può trarre conferma della volontà della parte di godere materialmente del proprio bene secondo il suo uso normale. (In applicazione del suddetto principio, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata che – negando il risarcimento del danno all’attore, sul rilievo che quest’ultimo non avesse fornito prova dell’acquisizione di un veicolo sostitutivo per il periodo di blocco del proprio mezzo e del costo legato al noleggio del predetto veicolo – si era limitata a trasporre automaticamente alla fattispecie i criteri di liquidazione riferibili alla diversa situazione, sotto il profilo fattuale e dell’area del danno risarcibile, della indisponibilità del bene da “fermo tecnico” del veicolo).

Ordinanza Corte di Cassazione

RESPONSABILITA’ DELL’ENTE PUBBLICO PER RUMORI MOLESTI PROVENIENTI DALLA STRADA – Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Sentenza n. 14209/23 del 23.05.23

RESPONSABILITA’ DELL’ENTE PUBBLICO PER RUMORI MOLESTI PROVENIENTI DALLA STRADA

Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Sentenza n. 14209/23 del 23.05.23

La P.A. è tenuta ad osservare le regole tecniche o i canoni di diligenza e prudenza nella gestione dei propri beni e, quindi, il principio del neminem laedere, con ciò potendo essere condannata sia al risarcimento del danno (artt. 2043 e 2059 c.c.) patito dal privato in conseguenza delle immissioni nocive che abbiano comportato la lesione di quei diritti, sia la condanna ad un facere, al fine di riportare le immissioni al di sotto della soglia di tollerabilità, non investendo una tale domanda, di per sé, scelte ed atti autoritativi, ma, per l’appunto, un’attività soggetta al principio del neminem laedere.

Sentenza Corte di Cassazione

DANNO DA LESIONE DEL RAPPORTO PARENTALE – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Ordinanza n. 13540/23 del 17.05.23

DANNO DA LESIONE DEL RAPPORTO PARENTALE

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Ordinanza n. 13540/23 del 17.05.23

Al fine di liquidare il danno non patrimoniale spettante ai congiunti del soggetto macroleso, il giudice deve fare riferimento a tabelle che prevedano specificamente idonee modalità di quantificazione del danno, come le tabelle predisposte dal Tribunale di Roma, le quali, fin dal 2019, contengono un quadro dedicato alla liquidazione dei danni cd. riflessi subiti dai congiunti della vittima primaria in caso di lesioni, a differenza dalle tabelle del Tribunale di Milano, che – pur essendosi adeguate, nella loro più recente versione, alle indicazioni della Suprema Corte, prevedendo una liquidazione “a punti” in riferimento alla liquidazione del danno non patrimoniale derivante da perdita del rapporto parentale – non altrettanto hanno fatto, allo stato, in riferimento alla liquidazione del danno dei congiunti del macroleso.

Ordinanza Corte di Cassazione

OBBLIGO ASCOLTO MINORE NEI PROCEDIMENTI ABLATIVI DELLA RESPONSABILITA’ GENITORIALE – Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Sentenza n. 10788/23 del 21.04.23

OBBLIGO ASCOLTO MINORE NEI PROCEDIMENTI ABLATIVI DELLA RESPONSABILITA’ GENITORIALE

Corte di Cassazione Civile, Sez. Prima, Sentenza n. 10788/23 del 21.04.23

La Corte territoriale ha eluso l’obbligo del giudice dell’ascolto diretto in relazione all’adozione di un provvedimento sostanzialmente ablativo della responsabilità. Nella specie non solo il minore non è mai stato ascoltato né dal giudice, né da persona da lui incaricata in ordine al suo inserimento in comunità, ma la Corte afferma addirittura che l’ascolto sarebbe “superfluo” dal momento che il minore era rappresentato dal curatore e che comunque il minore aveva manifestato agli operatori le sue opinioni, senza alcuna indicazione, nonostante la delicatezza della decisione da assumere.

Sentenza Corte di Cassazione

RIPARTIZIONE DEI DANNI A TERZI TRA LOCATORE E CONDUTTORE – Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 10983/23 del 26.04.23

RIPARTIZIONE DEI DANNI A TERZI TRA LOCATORE E CONDUTTORE

Corte di Cassazione Civile, Sez. Terza, Sentenza n. 10983/23 del 26.04.23

In tema di danni da cose in custodia, poiché la responsabilità ex art. 2051 c.c. implica la disponibilità giuridica e materiale del bene che dà luogo all’evento lesivo, al proprietario dell’immobile locato sono riconducibili in via esclusiva i danni arrecati a terzi dalle strutture murarie e dagli impianti in esse conglobati, di cui conserva la custodia anche dopo la locazione, mentre grava sul solo conduttore la responsabilità per i danni provocati dagli accessori e dalle altre parti dell’immobile, che sono acquisiti alla sua disponibilità.

Sentenza Corte di Cassazione