AFFIDAMENTO CONDIVISO: REGOLA GENERALE DEROGABILE IN CASO DI PREGIUDIZIO PER IL MINORE – Corte di Cassazione, Sez. Prima, Ordinanza n. 12474/24 del 08.05.24

AFFIDAMENTO CONDIVISO: REGOLA GENERALE DEROGABILE IN CASO DI PREGIUDIZIO PER IL MINORE

Corte di Cassazione, Sez. Prima, Ordinanza n. 12474/24 del 08.05.24

La regola dell’affidamento condiviso costituisce la scelta tendenzialmente preferenziale (cfr. Cass. n. 6535 del 2019) onde garantire il diritto del minore “di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori”, tanto che, avendo in tal modo dimostrato il legislatore di ritenere che l’affidamento condiviso costituisca il regime ordinario della condizione filiale nella crisi della famiglia (cfr. Cass. n. 1777 del 2012), la sua derogabilità, neppure consentita in caso di grave conflittualità tra i genitori (cfr. Cass. n. 5108 del 2012), risulta possibile solo ove la sua applicazione risulti “pregiudizievole per l’interesse del minore” (cfr. Cass. n. 977 del 2017).

Ordinanza Corte di Cassazione

SOSPENSIONE FERIALE E CAUSE CONCERNENTI L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO DI CONIUGE E FIGLI – Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, Sentenza n. 12946/24 del 13.05.24

SOSPENSIONE FERIALE E CAUSE CONCERNENTI L’ASSEGNO DI MANTENIMENTO DI CONIUGE E FIGLI

Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, Sentenza n. 12946/24 del 13.05.24

Ai giudizi o ai procedimenti di revisione delle condizioni di separazione o di divorzio, nei quali si discuta del contributo di mantenimento o dell’assegno divorzile nelle varie forme, resta applicabile la disciplina sulla sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, salvo che non ricorra il decreto di riconoscimento dell’urgenza della controversia (art. 92 Ord. Giud.) nel presupposto che la sua ritardata trattazione possa provocare grave pregiudizio alle parti.

Sentenza Corte di Cassazione

PIGNORAMENTO PRESSO TERZI: OMESSA DICHIARAZIONE DEL TERZO – Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Sentenza n. 11864/24 del 02.05.24

PIGNORAMENTO PRESSO TERZI: OMESSA DICHIARAZIONE DEL TERZO

Corte di Cassazione, Sez. Terza civile, Sentenza n. 11864/24 del 02.05.24

Nel procedimento di espropriazione presso terzi, se l’atto di pignoramento notificato non contiene la specifica quantificazione del credito pignorato, su istanza del creditore (ex art. 486 c.p.c.) si deve procedere all’accertamento endoesecutivo dell’obbligo del terzo, ai sensi dell’art. 549 c.p.c., anche in caso di non contestazione da parte del terzo pignorato rimasto silente, posto che il meccanismo della ficta confessio può operare solo quando l’allegazione del creditore consente la compiuta identificazione del preteso credito nei confronti del debitor debitoris.

Sentenza Corte di Cassazione

TASSO D’INTERESSE E RITARDO NEI PAGAMENTI NELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI – Corte di Cassazione, Sez. Unite civile, Sentenza n. 12449/24 del 07.05.24

TASSO D’INTERESSE E RITARDO NEI PAGAMENTI NELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI

Corte di Cassazione, Sez. Unite civile, Sentenza n. 12449/24 del 07.05.24

Se il titolo esecutivo giudiziale – nella sua portata precettiva individuata sulla base del dispositivo e della motivazione – dispone il pagamento di “interessi legali”, senza alcuna specificazione e in mancanza di uno specifico accertamento del giudice della cognizione sulla spettanza di interessi, per il periodo successivo alla proposizione della domanda giudiziale, secondo il saggio previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali (ex art. 1284, comma 4, c.c.), la misura degli interessi maturati dopo la domanda corrisponde al saggio previsto dall’art. 1284, comma 1, c.c., stante il divieto per il giudice dell’esecuzione di integrare il titolo.

Sentenza Corte di Cassazione

TASSI D’INTERESSE RIFERITI ALL’EURIBOR – Corte di Cassazione, Terza Sez. civile, Sentenza n. 12007/24 del 03.05.24

TASSI D’INTERESSE RIFERITI ALL’EURIBOR

Corte di Cassazione, Terza Sez. civile, Sentenza n. 12007/24 del 03.05.24

Le clausole dei contratti di mutuo che, al fine di determinare la misura di un tasso d’interesse, fanno riferimento all’Euribor, possono ritenersi viziate da parziale nullità (originaria o sopravvenuta), per l’impossibilità anche solo temporanea di determinazione del loro oggetto, laddove sia provato che la determinazione dell’Euribor sia stata oggetto, per un certo periodo, di intese o pratiche illecite restrittive della concorrenza poste in essere da terzi e volte a manipolare detto indice; a tal fine è necessario che sia fornita la prova che quel parametro, almeno per un determinato periodo, sia stato oggettivamente, effettivamente e significativamente alterato in concreto, rispetto al meccanismo ordinario di determinazione presupposto dal contratto, in virtù delle condotte illecite dei terzi, al punto da non potere svolgere la funzione obbiettiva ad esso assegnata, nel regolamento contrattuale dei rispettivi interessi delle parti, di efficace determinazione dell’oggetto della clausola sul tasso di interesse.

Sentenza Corte di Cassazione

ASCOLTO DEL MINORE MALTRATTATO: BILANCIAMENTO TRA VOLONTA’ E TRAUMA – Corte di Cassazione, Prima Sez. civile, Sentenza n. 10250/24 del 16.04.24

ASCOLTO DEL MINORE MALTRATTATO: BILANCIAMENTO TRA VOLONTA’ E TRAUMA

Corte di Cassazione, Prima Sez. civile, Sentenza n. 10250/24 del 16.04.24

In tema di ascolto del minore maltrattato, il giudice deve sempre operare un bilanciamento tra l’esigenza di ricostruzione del volere e del sentimento del minore, quale principio fondamentale applicabile anche nel procedimento relativo alla decadenza dalla responsabilità genitoriale, e quella della tutela del minore maltrattato, come persona fragile, nel caso in cui l’ascolto possa costituire pericolo di vittimizzazione secondaria per gli ulteriori traumi che il fanciullo che li abbia già vissuti possa essere costretto a rivivere.

Sentenza Corte di Cassazione

OMOLOGAZIONE AUTOVELOX: CONDIZIONE DI LEGITTIMITA’ DELL’ACCERTAMENTO – Corte di Cassazione, Seconda Sez. civile, Sentenza n. 10505/24 del 18.04.24

OMOLOGAZIONE AUTOVELOX: CONDIZIONE DI LEGITTIMITA’ DELL’ACCERTAMENTO

Corte di Cassazione, Seconda Sez. civile, Sentenza n. 10505/24 del 18.04.24

L’omologazione consiste in una procedura che – pur essendo amministrativa (come l’approvazione) – ha anche natura necessariamente tecnica e tale specifica connotazione risulta finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l’attività di accertamento da parte del pubblico ufficiale legittimato, requisito, questo, che costituisce l’indispensabile condizione per la legittimità dell’accertamento stesso, a cui pone riguardo la norma generale di cui al comma 6 dell’art. 142 c.d.s. (funzionalità che, peraltro, a fronte di contestazione del contravventore, deve essere comprovata dalla P.A. dalla quale dipende l’organo accertatore, secondo l’ormai univoca giurisprudenza di questa Corte: cfr., da ultimo, Cass. n. 14597/2021).

Sentenza Corte di Cassazione

RICORSO PER CASSAZIONE: PROCEDIMENTO PER LA DECISIONE ACCELERATA DEI RICORSI INAMMISSIBILI, IMPROCEDIBILI O MANIFESTAMENTE INFONDATI EX ART. 380-BIS C.P.C. – Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, Sentenza n. 9611/24 del 10.04.24

RICORSO PER CASSAZIONE: PROCEDIMENTO PER LA DECISIONE ACCELERATA DEI RICORSI INAMMISSIBILI, IMPROCEDIBILI O MANIFESTAMENTE INFONDATI EX ART. 380-BIS C.P.C.

Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, Sentenza n. 9611/24 del 10.04.24

Nel procedimento ai sensi dell’art. 380-bis c.p.c., come disciplinato dal d.lgs. n. 149 del 2022, il presidente della sezione o il consigliere delegato, che abbia formulato la proposta di definizione accelerata, può far parte, ed eventualmente essere nominato relatore, del collegio che definisce il giudizio ai sensi dell’art. 380-bis.1, non versando in situazione di incompatibilità agli effetti degli artt. 51, comma 1, n. 4, e 52 c.p.c., atteso che tale proposta non rivela una funzione decisoria e non è suscettibile di assumere valore di pronuncia definitiva, né la decisione in camera di consiglio conseguente alla richiesta del ricorrente si configura quale fase distinta, che si sussegue nel medesimo giudizio di cassazione con carattere di autonomia e con contenuti e finalità di riesame e di controllo sulla proposta stessa.

Sentenza Corte di Cassazione

RICORSO PER CASSAZIONE NOTIFICATO IN VIA TELEMATICA: PRINCIPIO DEL RAGGIUNGIMENTO DELLO SCOPO – Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, Sentenza n. 6477/24 del 12.03.24

RICORSO PER CASSAZIONE NOTIFICATO IN VIA TELEMATICA: PRINCIPIO DEL RAGGIUNGIMENTO DELLO SCOPO

Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, Sentenza n. 6477/24 del 12.03.24

Alla luce del principio di effettività della tutela giurisdizionale (a cui si raccorda quello di strumentalità delle forme processuali), il ricorso per cassazione, predisposto in originale in forma di documento informatico e notificato in via telematica, dev’essere ritualmente sottoscritto con firma digitale a pena di nullità dell’atto stesso, a meno che, in applicazione del principio del raggiungimento dello scopo, non sia comunque possibile desumere aliunde, da elementi qualificanti, la sua certa paternità (nella specie, sono stati considerati elementi univoci, idonei ad ascrivere la paternità certa dell’atto processuale, la notificazione del ricorso nativo digitale dalla casella p.e.c., censita nel REGINDE, dell’Avvocatura generale dello Stato e il deposito di una sua copia in modalità analogica con attestazione di conformità sottoscritta dall’avvocato dello Stato).

Sentenza Corte di Cassazione

IMPUGNAZIONE INCIDENTALE TARDIVA – Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, Sentenza n. 8486/24 del 28.03.24

IMPUGNAZIONE INCIDENTALE TARDIVA

Corte di Cassazione, Sez. Unite civili, Sentenza n. 8486/24 del 28.03.24

L’impugnazione incidentale tardiva è ammissibile anche quando rivesta le forme dell’impugnazione adesiva rivolta contro la parte destinataria dell’impugnazione principale, in ragione del fatto che l’interesse alla sua proposizione può sorgere dall’impugnazione principale o da un’impugnazione incidentale tardiva; il principio di consumazione dell’impugnazione non esclude che, fino a quando non intervenga una declaratoria di inammissibilità, possa essere proposto un secondo atto di impugnazione, immune dai vizi del precedente, destinato a sostituirlo e relativo anche a capi della sentenza diversi da quelli oggetto del precedente atto di impugnazione.

Sentenza Corte di Cassazione