I compensi del CTU in caso di ritardo nel deposito della relazione peritale – Corte di Cassazione – Ordinanza n. 22621 del 10/09/2019

I compensi del CTU in caso di ritardo nel deposito della relazione peritale 

Corte di Cassazione – Ordinanza n. 22621 del 10/09/2019

La decurtazione degli onorari del CTU prevista dall’art. 52 del d.P.R. n. 115 del 2002, per il caso in cui la prestazione sia stata eseguita oltre il termine assegnatogli dal magistrato, costituisce sanzione finalizzata a prevenire comportamenti non virtuosi del consulente tecnico e indebite dilatazioni dei tempi processuali. Il legislatore non ha attribuito al giudice del merito alcun potere di graduazione, né con riferimento al “quantum”, né all’entità del ritardo in cui è incorso l’ausiliario nel deposito della relazione.

Ordinanza Corte di Cassazione

La compensazione delle spese di lite – Corte di Cassazione – Ordinanza n. 21746 del 30/08/2019

La compensazione delle spese di lite 

Corte di Cassazione – Ordinanza n. 21746 del 30/08/2019

E’ consentita la compensazione delle spese di lite anche per altre eccezionali e gravi ragioni rispetto a quelle previste dal comma 2 dell’art. 92 c.p.c., purché siano a queste analoghe ed il giudice ne dia adeguata motivazione nel provvedimento. A tale disposizione va riconosciuto solo carattere paradigmatico.

Ordinanza Corte di Cassazione

L’inesistenza di un diritto soggettivo all’autorefezione nell’orario della mensa e nei locali della scuola – Corte di Cassazione – Sezioni Unite – Sentenza n. 20054 del 30/07/2019

L’inesistenza di un diritto soggettivo all’autorefezione nell’orario della mensa e nei locali della scuola 

Corte di Cassazione – Sezioni Unite – Sentenza n. 20054 del 30/07/2019

Un diritto soggettivo perfetto ed incondizionato all’autorefezione individuale, nell’orario della mensa e nei locali scolastici, non è configurabile, né può costituire oggetto di accertamento da parte del giudice ordinario, in favore degli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado, i quali possono esercitare diritti procedimentali, al fine di influire sulle scelte riguardanti le modalità di gestione del servizio mensa, rimesse all’autonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche, in attuazione dei principi di buon andamento dell’amministrazione pubblica.

Sentenza Corte di Cassazione

La competenza giurisdizionale per l’azione risarcitoria conseguente all’acquisto on-line di biglietti con compagnia aerea extraeuropea Corte di Cassazione – sezioni Unite – Ordinanza n. 18257 dell’08/07/2019

La competenza giurisdizionale per l’azione risarcitoria conseguente all’acquisto on-line di biglietti con compagnia aerea extraeuropea

Corte di Cassazione – sezioni Unite – Ordinanza n. 18257 dell’08/07/2019

“Nel contratto di trasporto aereo internazionale, avente oggetto esclusivo l’acquisto di titolo di viaggio, intercorso tra una compagnia aerea extraeuropea e cittadini italiani, domiciliati in Italia, in relazione all’azione risarcitoria proposta dai viaggiatori, per inadempimento contrattuale produttivo di danni a cose, ai sensi dell’art. 33, comma 1, della Convenzione di Montreal del 28 maggio 1999, ratificata in Italia con l. n. 12 del 2004, ove la contrattazione e l’acquisto siano avvenuti interamente on line, la giurisdizione può essere radicata nel domicilio dell’acquirente, così dovendosi interpretare il criterio di determinazione della competenza giurisdizionale, individuato nello stabilimento a cura del quale il contratto è stato concluso, trattandosi di criterio concorrente con quello di destinazione del viaggio e del domicilio”.

Ordinanza Corte di Cassazione

Il momento di perfezionamento del deposito telematico – Corte di Cassazione – Prima Sezione – Ordinanza n. 17328 del 27/06/2019

Il momento di perfezionamento del deposito telematico

Corte di Cassazione – Prima Sezione – Ordinanza n. 17328 del 27/06/2019

Nel processo civile telematico il deposito (di cui risulti positivo il successivo controllo da parte della cancelleria) si perfeziona quando viene emessa la seconda pec ovvero la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero.

A tale data infatti il mittente ha esaurito le operazioni necessarie perché l’invio telematico vada a buon fine e la comunicazione è entrata nella sfera di conoscibilità del sistema giustizia, non ostandovi che la ricevuta dell’esito dei controlli automatici proveniente dal server della Cancelleria possa essere successiva.

Ordinanza Corte di Cassazione

La designazione dell’amministratore di sostegno da parte dell’interessato in vista della propria eventuale incapacità – Corte di Cassazione – Prima Sezione – Ordinanza n. 12998 del 15/05/2019

La designazione dell’amministratore di sostegno da parte dell’interessato in vista della propria eventuale incapacità

Corte di Cassazione – Prima Sezione – Ordinanza n. 12998 del 15/05/2019

La procedura di nomina dell’amministratore non presuppone che la persona interessata versi in uno stato d’incapacità d’intendere o di volere, essendo sufficiente che sia priva, in tutto o in parte, di autonomia per una qualsiasi “infermità” o “menomazione fisica”, anche parziale o temporanea e non necessariamente mentale, che la ponga nell’impossibilità di provvedere ai propri interessi.
La designazione anticipata dell’amministratore di sostegno da parte dello stesso interessato, in vista della propria eventuale futura incapacità, prevista dall’art. 408, comma 1, c.c., non ha esclusivamente la funzione di scegliere il soggetto che, ove si presenti la necessità, il giudice tutelare deve nominare, ma ha altresì la finalità di consentire al designante, che si trovi ancora nella pienezza delle proprie facoltà cognitive e volitive, di impartire delle direttive vincolanti sulle decisioni sanitarie o terapeutiche da far assumere in futuro all’amministratore designato; tali direttive possono anche prevedere il rifiuto di determinate cure, in quanto il diritto fondamentale della persona all’autodeterminazione, in cui si realizza il valore fondamentale della dignità umana, sancito dall’art. 32 Cost., dagli art. 2, 3 e 35 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dalle convenzioni internazionali, include il diritto di rifiutare la terapia.

Sentenza Corte di Cassazione

Onorari e spese del difensore d’ufficio del genitore irreperibile nei processi per dichiarazione di adottabilità – Corte Costituzionale Sentenza n. 135 del 08/05/2019

Onorari e spese del difensore d’ufficio del genitore irreperibile nei processi per dichiarazione di adottabilità

Corte Costituzionale Sentenza n. 135 del 08/05/2019

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 143, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia) nella parte in cui non prevede che siano anticipati dall’erario gli onorari e le spese spettanti al difensore d’ufficio di genitore irreperibile nei processi di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184.

Sentenza Corte Costituzionale

Riconoscimento del provvedimento emesso dal giudice straniero del rapporto di filiazione di un minore mediante ricorso alla maternità surrogata – Corte di Cassazione – sezioni Unite – Sentenza n. 12193 del 08/05/2019

Riconoscimento del provvedimento emesso dal giudice straniero del rapporto di filiazione di un minore mediante ricorso alla maternità surrogata

Corte di Cassazione – sezioni Unite – Sentenza n. 12193 del 08/05/2019

Il riconoscimento della efficacia del provvedimento giurisdizionale straniero con cui sia stato accertato il rapporto di filiazione tra un minore nato all’estero mediante ricorso alla maternità surrogata ed il genitore d’intenzione munito della cittadinanza italiana trova ostacolo nel divieto della surrogazione di maternità ex art. 12, 6 – comma, L. 40/2004, qualificabile come principio di ordine pubblico in quanto posto a tutela di valori fondamentali, quali la dignità umana della gestante e l’istituto della adozione; la tutela di tali valori, non irragionevolmente ritenuti prevalenti sull’interesse del minore, nell’ambito di un bilanciamento effettuato direttamente dal legislatore, al quale il giudice non può sostituire la propria valutazione, non esclude la possibilità di conferire rilievo al rapporto genitoriale, mediante il ricorso ad altri strumenti giuridici quali l’adozione in casi particolari (art. 44, 4 – comma, lett. D, L. n. 184/1983).

Sentenza Corte di Cassazione

Diagnosi di PAS e ascolto del minore – Corte di Cassazione – sez. I civile – Sentenza n. 13272 del 16/05/2019

Diagnosi da Sindrome di Alienazione Parentale (PAS) e ascolto del minore

Corte di Cassazione – sez. I civile – Sentenza n. 13272 del 16/05/2019

La Corte di Cassazione ha stabilito che: qualora la consulenza tecnica presenti devianze dalla scienza medica ufficiale come avviene nell’ipotesi in cui sia formulata la diagnosi di sussistenza della PAS, non essendovi certezze nell’ambito scientifico al riguardo il Giudice del merito, ricorrendo alle proprie cognizioni scientifiche oppure avvalendosi di idonei esperti, è comunque tenuto a verificarne il fondamento.
L’audizione del minore è un adempimento necessario nelle procedure giudiziarie che lo riguardano e in particolare in quelle relative all’affidamento ai genitori, salvo che tale adempimento possa essere in contrasto con gli interessi del minore stesso, con la conseguenza che il mancato ascolto non sorretto da una espressa motivazione sulla contrarietà all’interesse del minore, sulla sua superfluità o sulla assenza di discernimento del soggetto interessato è fonte di nullità della sentenza, in quanto si traduce in una violazione dei principi del giusto processo e del contraddittorio.

Sentenza Corte di Cassazione

 

Il danno da ritardo del medico nella diagnosi di patologie – Corte di Cassazione – sez. III civile – Sentenza n. 10424 del 15/04/2019

Il danno da ritardo del medico nella diagnosi di patologie

Corte di Cassazione – sez. III civile – Sentenza n. 10424 del 15/04/2019

La Corte di Cassazione ha stabilito che in presenza di colpevoli ritardi nella diagnosi di patologie ad esito infausto, l’area dei danni risarcibili non si esaurisce nel pregiudizio arrecato all’integrità fisica del paziente, ma include la perdita di un “ventaglio” di opzioni con le quali affrontare la prospettiva della fine. E’ quindi fondata la richiesta di risarcimento del pregiudizio cagionato alla qualità della vita.

Sentenza Corte di Cassazione