Non clandestinità del possesso ai fini della usucapione – Condizioni – Cassazione civile, Seconda Sezione Civile, Ordinanza n. 11465/2021 del 30.04.21

Non clandestinità del possesso ai fini della usucapione – Condizioni  

Cassazione civile, Seconda Sezione Civile, Ordinanza n. 11465/2021 del 30.04.21

Ai fini dell’usucapione, il requisito della non clandestinità va riferito non agli espedienti che il possessore potrebbe attuare per apparire proprietario, ma al fatto che il possesso sia stato acquistato ed esercitato pubblicamente, cioè in modo visibile a tutti o almeno ad un’apprezzabile ed indistinta generalità di soggetti e non solo dal precedente possessore o da una limitata cerchia di persone che abbiano la possibilità di conoscere la situazione di fatto soltanto grazie al proprio particolare rapporto con quest’ultimo. (Nella specie, la S.C. ha cassato la sentenza di appello che aveva accertato l’avvenuto acquisto per usucapione della proprietà di un dipinto oggetto di furto, che il possessore aveva ricevuto in donazione e tenuto per circa quaranta anni appeso alla parete del salotto della sua abitazione, sul rilievo che il bene, pur collocato in modo conforme alla sua destinazione tipica, non era stato oggetto di possesso pubblico e non clandestino, perché destinato ad essere visibile solo dalla ristretta cerchia di persone che frequentavano la casa).

Ordinanza Corte di Cassazione

Assicurazione sulla vita – Clausola di attribuzione dell’indennizzo a favore degli eredi legittimi (e/o testamentari) – Interpretazione – Ripartizione dell’indennizzo – Quote – Uguaglianza – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 11421/2021 del 30.04.21

Assicurazione sulla vita – Clausola di attribuzione dell’indennizzo a favore degli eredi legittimi (e/o testamentari) – Interpretazione – Ripartizione dell’indennizzo – Quote – Uguaglianza

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 11421/2021 del 30.04.21

Le Sezioni Unite civili, a risoluzione di contrasto, hanno affermato i seguenti principi in tema di assicurazione sulla vita a favore di un terzo:

– La designazione generica degli “eredi” come beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita, in una delle forme previste dall’art. 1920 c.c., comporta l’acquisto di un diritto proprio ai vantaggi dell’assicurazione da parte di coloro che, al momento della morte dello stipulante, rivestano tale qualità in forza del titolo della astratta delazione indicata all’assicuratore per individuare i creditori della prestazione.

– La designazione generica degli “eredi” come beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita, in difetto di una inequivoca volontà del contraente in senso diverso, non comporta la ripartizione dell’indennizzo tra gli aventi diritto secondo le proporzioni della successione ereditaria, spettando a ciascuno dei creditori, in forza della eadem causa obligandi, una quota uguale dell’indennizzo assicurativo, il cui pagamento ciascuno potrà esigere dall’assicuratore nella rispettiva misura.

– Allorché uno dei beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita premuore al contraente, la prestazione, se il beneficio non sia stato revocato o il contraente non abbia disposto diversamente, deve essere eseguita a favore degli eredi del premorto in proporzione della quota che sarebbe spettata a quest’ultimo.

Sentenza Corte di Cassazione

Risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale – Cassazione civile, sezione terza, Sentenza n. 10579/2021 del 17.03.21

Risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale

Cassazione civile, sezione terza, Sentenza n. 10579/2021 del 17.03.21

Il danno da perdita del rapporto parentale deve essere liquidato seguendo una tabella basata sul sistema a punti, che preveda, oltre l’adozione del criterio a punto, l’estrazione del valore medio del punto dai precedenti, la modularità e l’elencazione delle circostanze di fatto rilevanti, tra le quali, da indicare come indefettibili, l’età della vittima, l’età del superstite, il grado di parentela e la convivenza, nonché l’indicazione dei relativi punteggi, con la possibilità di applicare sull’importo finale dei correttivi in ragione della particolarità della situazione, salvo che l’eccezionalità del caso non imponga, fornendone adeguata motivazione, una liquidazione del danno senza fare ricorso a tale tabella.

Sentenza Corte di Cassazione

Inammissibilità motivi di ricorso per cassazione: giudizio di rinvio – preclusioni – Cassazione civile, sezione terza, Ordinanza n. 6832/2021 del 11.03.21

Inammissibilità motivi di ricorso per cassazione: giudizio di rinvio – preclusioni

Cassazione civile, sezione terza, Ordinanza n. 6832/2021 del 11.03.21

La declaratoria di inammissibilità di taluni motivi di ricorso per cassazione, pur accolto per altri, preclude la disamina delle ragioni poste a fondamento dei primi nel successivo giudizio di rinvio, che, pur dotato di autonomia, non integra un nuovo procedimento ma una fase ulteriore di quello originario. (Nella specie, la S.C. ha dichiarato inammissibile il ricorso con cui era stata dedotta l’omessa pronuncia del giudice del rinvio su pretesi vizi della sentenza di merito che erano stati già denunciati con alcuni dei motivi del ricorso che aveva condotto alla sua cassazione, ma sanzionati con una pronuncia di inammissibilità).

Ordinanza Corte di Cassazione

Addebito della separazione e volontario abbandono del domicilio familiare – Cassazione civile, sezione Sesta, Ordinanza n. 1785/2021 del 28.01.21

Addebito della separazione e volontario abbandono del domicilio familiare

Cassazione civile, sezione Sesta, Ordinanza n. 1785/2021 del 28.01.21

Il volontario abbandono del domicilio familiare da parte di uno dei coniugi, costituendo violazione del dovere di convivenza, è di per sé sufficiente a giustificare l’addebito della separazione personale, a meno che non risulti provato che esso è stato determinato dal comportamento dell’altro coniuge o sia intervenuto in un momento in cui la prosecuzione della convivenza era già divenuta intollerabile ed in conseguenza di tale fatto..

Ordinanza Corte di Cassazione

Il duplicato informatico non richiede l’attestazione di conformità – Cassazione civile, sezione Seconda, Ordinanza n. 7489/2021 del 17.03.

Il duplicato informatico non richiede l’attestazione di conformità

Cassazione civile, sezione Seconda, Ordinanza n. 7489/2021 del 17.03.21

Va in toto recepito il postulato per cui l’esemplare del decreto notificato al Ministero è un “duplicato informatico”, che non abbisogna di alcuna attestazione di conformità, ben diverso dalla “copia informatica”, che, viceversa, necessita dell’attestazione di conformità.

Ordinanza Corte di Cassazione

Maturazione del diritto dell’ex coniuge al trattamento di fine rapporto – Cassazione civile, sezione Prima, Ordinanza n. 4499/2021 del 22.01.21

Maturazione del diritto dell’ex coniuge al trattamento di fine rapporto

Cassazione civile, sezione Prima, Ordinanza n. 4499/2021 del 22.01.21

Condizione per il riconoscimento della quota del trattamento di fine rapporto spettante all’ex coniuge, è che quest’ultimo sia già titolare di assegno divorzile o abbia presentato la relativa domanda al momento in cui l’altro ex coniuge abbia maturato il diritto alla corresponsione del trattamento, essendo irrilevante che la domanda di attribuzione della quota sia stata presentata dopo che l’assegno divorzile sia stato revocato, poiché la revoca opera “ex nunc” e non può incidere, elidendoli, tanto sul pregresso positivo accertamento del diritto all’assegno – su cui è caduto il giudicato “rebus sic stantibus” – quanto sul correlato diritto alla quota del trattamento di fine rapporto.

Ordinanza Corte di Cassazione

Depositi telematici in Cassazione – Emergenza epidemiologica da Covid-19 – Misure urgenti per il contrasto

Depositi telematici in Cassazione – Emergenza epidemiologica da Covid-19 – Misure urgenti per il contrasto 

Relazione della Corte di Cassazione del 10.03.2021

SOMMARIO:

  1. Il quadro della disciplina processuale speciale vigente.
  2. Le attuali norme speciali per il processo civile in Cassazione.
  3. L’udienza a porte chiuse.
  4. L’udienza telematica.
  5. L’udienza cartolare.
  6. L’adunanza camerale a distanza.
  7. I depositi telematici degli atti processuali di parte.
  8. Il processo civile telematico in Cassazione.

8.1. (Segue). I depositi telematici dei provvedimenti.

  1. I protocolli d’intesa.

9.1. (Segue). I depositi delle memorie a mezzo PEC.

Esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici – Cassazione civile, sezione seconda, Ordinanza n. 6897/2021 del 11.03.21

Esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici

Cassazione civile, sezione seconda, Ordinanza n. 6897/2021 del 11.03.21

I limiti di esposizione agli impianti che generano campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, disciplinati dall’art. 3, comma 2, del d.P.C.M. 8 luglio 2003, vanno rispettati a prescindere dall’attuale adibizione degli edifici interessati dall’esposizione medesima ad usi che implichino una permanenza non inferiore a quattro ore giornaliere, essendo al contrario sufficiente, in ragione del principio di precauzione di matrice comunitaria, la loro potenziale destinazione a siffatti usi.

Ordinanza Corte di Cassazione

Audizione del minore infradodicenne capace di discernimento – adempimento previsto a pena di nullità – Cassazione civile, sezione prima, Ordinanza n. 1474/2021 del 25.01.21

Audizione del minore infradodicenne capace di discernimento – adempimento previsto a pena di nullità

Cassazione civile, sezione prima, Ordinanza n. 1474/2021 del 25.01.21

In tutti i procedimenti previsti dall’articolo 337 bis c.c., laddove si assumano provvedimenti in ordine alla convivenza dei figli con uno dei genitori, l’audizione del minore infradodicenne, capace di discernimento, costituisce adempimento previsto a pena di nullità, in relazione al quale incombe sul giudice un obbligo di specifica e circostanziata motivazione, tanto più necessaria quanto più l’età del minore si approssima a quella dei dodici anni, oltre la quale subentra l’obbligo legale dell’ascolto. E ciò, non solo se ritenga il minore infradodicenne incapace di discernimento ovvero l’esame manifestamente superfluo o in contrasto con l’interesse del minore, ma anche qualora il giudice opti, in luogo dell’ascolto diretto, per un ascolto effettuato nel corso di indagini peritali o demandato ad un esperto al di fuori di detto incarico. L’ascolto diretto del giudice dà, per vero, spazio alla partecipazione attiva del minore al procedimento che lo riguarda, mentre la consulenza è indagine che prende in considerazione una serie di fattori quali, in primo luogo, la personalità, la capacità di accudimento e di educazione dei genitori, la relazione in essere con il figlio.

Ordinanza Corte di Cassazione