Obbligo segnalazione strumenti di rilevamento velocità – contrasto tra D.l.gs. n. 285/92 e D.M. del 15/08/2007 – Cassazione civile, Sez. Seconda, Ordinanza n. 29595/2021 del 22.10.21

Obbligo segnalazione strumenti di rilevamento velocità – contrasto tra D.l.gs. n. 285/92 e D.M. del 15/08/2007

Cassazione civile, Sez. Seconda, Ordinanza n. 29595/2021 del 22.10.21

In tema di contravvenzioni al codice della strada, il d.m. 15 agosto 2007, nella parte in cui esonera dall’obbligo di presegnalazione l’uso di strumenti di rilevamento della velocità con modalità “dinamica”, ovvero “ad inseguimento” (quale lo “Scout speed”), va disapplicato per contrasto con l’art. 142, comma 6-bis del d.l.gs. n. 285 del 1992, norma primaria, di rango superiore, che tale obbligo al contrario contempla per tutte le postazioni presenti sulla rete stradale e dedicate a siffatti controlli, rimettendo al decreto ministeriale la mera individuazione delle relative modalità attuative (quale, ad esempio, l’installazione sulle autovetture di messaggi luminosi visibili frontalmente e da tergo, contenenti l’iscrizione sintetica “controllo velocità” o “rilevamento velocità), senza facoltà di derogarvi

Ordinanza Corte di Cassazione

Disposizioni di ultima volontà – Scrittura privata e configurabilità come testamento olografo – Accertamento rimesso al giudice di merito

Disposizioni di ultima volontà – Scrittura privata e configurabilità come testamento olografo – Accertamento rimesso al giudice di merito

Cassazione civile, Sez. Sesta, Ordinanza n. 25936/2021 del 24.09.21

Ai fini della configurabilità di una scrittura privata come testamento non è sufficiente il riscontro dei requisiti di forma, occorrendo, altresì, l’accertamento dell’oggettiva riconoscibilità nella scrittura della volontà attuale del suo autore di compiere non già un mero progetto, ma un atto di disposizione del proprio patrimonio per il tempo successivo al suo decesso. Siffatto accertamento – che, ove le espressioni contenute nel documento risultino ambigue o di valore non certo, presuppone la necessaria indagine su ogni circostanza, anche estrinseca, idonea a chiarire la portata, le ragioni e le finalità perseguite con la disposizione – involge un apprezzamento di fatto spettante al giudice del merito che, se adeguatamente motivato, è incensurabile in sede di legittimità.

Ordinanza Corte di Cassazione

Contratto di deposito in custodia di veicolo rubato da parte della polizia – Obbligo del proprietario di pagare il corrispettivo– Tempestiva comunicazione di rinvenimento

Contratto di deposito e affidamento in custodia di veicolo rubato da parte della polizia – Obbligo del proprietario di pagare il corrispettivo– Tempestiva comunicazione dell’avvenuto rinvenimento

Cassazione civile, Sez. Seconda, Sentenza n. 24486/2021 del 21.09.21

In caso di affidamento in custodia onerosa da parte della polizia di Stato di un veicolo, a seguito di sinistro o perché provento di reato, il proprietario della vettura è tenuto al pagamento del corrispettivo per la custodia del bene, qualora sia stato informato dell’avvenuto deposito, in quanto la tempestiva comunicazione dell’avvenuto rinvenimento configura un’adesione tacita al contratto di deposito stipulato in suo favore; diversamente, in assenza di una tempestiva comunicazione, questi non è tenuto al pagamento del corrispettivo, in quanto il contratto di deposito non tollera oneri od obblighi a carico del terzo.

Sentenza Corte di Cassazione

Contratti bancari e ordine di esibizione – art. 210 cpc – Cassazione civile, Sez. Prima, Sentenza n. 24641/2021 del 13.09.21

Contratti bancari e ordine di esibizione – art. 210 cpc

Cassazione civile, Sez. Prima, Sentenza n. 24641/2021 del 13.09.21

Il diritto spettante a colui che succede a qualunque titolo o che subentra nell’amministrazione dei beni, sancito dall’articolo 119, comma 4, d.lgs. n. 385 del 1993, ad ottenere, a proprie spese, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni, ivi compresi gli estratti conto, può essere esercitato in sede giudiziale attraverso l’istanza di cui all’articolo 210 c.p.c., in concorso dei presupposti previsti da tale disposizione, a condizione che detta documentazione sia stata precedentemente richiesta alla banca e quest’ultima, senza giustificazione, non vi abbia ottemperato.

Sentenza Corte di Cassazione

Responsabilità aggravata ex art. 96 II° co. c.p.c. – Giudice Competente – Cassazione civile, Sez. Unite, Sentenza n. 25478/2021 del 21.09.21

Responsabilità aggravata ex art. 96 II° co. c.p.c. – Giudice Competente

Cassazione civile, Sez. Unite, Sentenza n. 25478/2021 del 21.09.21

L’istanza con la quale si chieda il risarcimento dei danni, ai sensi dell’art. 96, comma 2, c.p.c., per aver intrapreso o compiuto l’esecuzione forzata senza la normale prudenza, in forza di un titolo esecutivo di formazione giudiziale non definitivo, successivamente caducato, deve essere proposta, di regola, in sede di cognizione, ossia nel giudizio in cui si è formato o deve divenire definitivo il titolo esecutivo, ove quel giudizio sia ancora pendente e non vi siano preclusioni di natura processuale. Ricorrendo, invece, quest’ultima ipotesi, la domanda andrà posta al giudice dell’esecuzione; e, solamente quando sussista un’ipotesi di impossibilità di fatto o di diritto alla proposizione della domanda anche in sede di opposizione all’esecuzione, potrà esserne consentita la proposizione in un giudizio autonomo.

Sentenza Corte di Cassazione

Riscossione buoni postali fruttiferi cointestati in caso di decesso – Cassazione civile, Prima Sezione, Sentenza n. 24639/2021 del 08.06.21

Riscossione buoni postali fruttiferi cointestati in caso di decesso

Cassazione civile, Prima Sezione, Sentenza n. 24639/2021 del 08.06.21

In tema di buoni postali fruttiferi cointestati, in caso di decesso di uno degli intestatari, ove sul buono sia apposta la clausola “pari facoltà di rimborso”, ciascuno degli intestatari superstiti può chiedere il pagamento dell’intero, non essendo applicabile la disciplina prevista dall’art. 187 d.P.R. n. 256 del 1989 per i libretti di risparmio postali, che subordina il rimborso del saldo alla quietanza di tutti gli aventi diritto.

Sentenza Corte di Cassazione

Diritto del nato da parto anonimo a conoscere l’identità della madre e ad accedere alle informazioni sanitarie sulla sua salute – Cassazione civile, Prima Sezione, Ordinanza n. 22497/2021 del 09.08.21

Diritto del nato da parto anonimo a conoscere l’identità della madre  e ad accedere alle informazioni sanitarie sulla sua salute

Cassazione civile, Prima Sezione, Ordinanza n. 22497/2021 del 09.08.21

Il diritto a conoscere l’identità della madre deve essere contemperato con la persistenza della volontà di questa di rimanere anonima e deve essere esercitato secondo modalità che ne proteggano la dignità, tenendo in considerazione la salute della donna e la sua condizione personale e familiare (nella fattispecie, è stata così confermata la sentenza di merito che aveva escluso il diritto del figlio a conoscere l’identità della propria madre, in quanto la donna era in età molto avanzata e versava in gravi condizioni di salute anche psichica); dall’altro lato, tale diritto va tenuto distinto da quello ad accedere alle informazioni sanitarie sulla salute della madre, al fine di accertare la sussistenza di eventuali malattie ereditarie trasmissibili, che può essere esercitato indipendentemente dalla volontà della donna e anche prima della sua morte, purché ne sia garantito l’anonimato “erga omnes”, anche nei confronti del figlio.

Ordinanza Corte di Cassazione

Responsabilità civile auto – applicazione dell’art. 122 delle assicurazioni private su aree equiparate alle strade – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21983/2021 del 30.07.21

Responsabilità civile auto – applicazione dell’art. 122 delle assicurazioni private su aree equiparate alle strade

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21983/2021 del 30.07.21

Ai fini dell’operatività della garanzia per R.C.A., l’art. 122 del codice delle assicurazioni private va interpretato conformemente alla giurisprudenza eurounitaria. La circolazione su aree equiparate alle strade deve intendersi come quella effettuata su ogni spazio ove il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione abituale, quindi anche su spazi relativi ad abitazioni private.

Sentenza Corte di Cassazione

Sospensione per pregiudizialità – Giudizio pregiudicante deciso con sentenza impugnata – Istanza di prosecuzione ex art. 297 c.p.c. – Condizioni – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21763/2021 del 29.07.21

Sospensione per pregiudizialità – Giudizio pregiudicante deciso con sentenza impugnata – Istanza di prosecuzione ex art. 297 c.p.c. – Condizioni

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 21763/2021 del 29.07.21

Salvi i casi in cui la sospensione del giudizio sulla causa pregiudicata sia imposta da una disposizione normativa specifica, che richieda di attendere la pronuncia con efficacia di giudicato sulla causa pregiudicante, quando fra due giudizi esista un rapporto di pregiudizialità tecnica e quello pregiudicante sia stato definito con sentenza non passata in giudicato, la sospensione del giudizio pregiudicato non può ritenersi obbligatoria ai sensi dell’art. 295 c.p.c. (e, se disposta, può essere proposta subito istanza di prosecuzione ex art. 297 c.p.c.), ma può essere adottata, in via facoltativa, ai sensi dell’art. 337, comma 2, c.p.c., applicandosi, nel caso del sopravvenuto verificarsi di un conflitto tra giudicati, il disposto dell’art. 336, comma 2, c.p.c..

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Corresponsione di somme del convivente more uxorio – ripetibilità – presupposti – Cassazione civile, Sezione Sesta, Ordinanza n. 18721/2021 del 01.07.21

Corresponsione di somme del convivente more uxorio – ripetibilità – presupposti

Cassazione civile, Sezione Sesta, Ordinanza n. 18721/2021 del 01.07.21

Un’attribuzione patrimoniale a favore del convivente more uxorio può configurarsi come adempimento di un’obbligazione naturale allorché la prestazione risulti adeguata alle circostanze e proporzionata all’entità del patrimonio e alle condizioni sociali del solvens. Tuttavia, si può configurare l’ingiustizia dell’arricchimento da parte di un convivente more uxorio nei confronti dell’altro in presenza di prestazioni a vantaggio del primo, che esulano dal semplice adempimento delle obbligazioni nascenti dal rapporto di convivenza, il cui contenuto va parametrato sulle condizioni sociali e familiari della famiglia di fatto travalicanti limiti di proporzionalità e di adeguatezza.

Ordinanza Corte di Cassazione