COSA GIUDICATA CIVILE – INTERPRETAZIONE DEL GIUDICATO – GIUDICATO INTERNO – Cassazione civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 34424/2021 del 15.11.21

COSA GIUDICATA CIVILE – INTERPRETAZIONE DEL GIUDICATO – GIUDICATO INTERNO

Cassazione civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 34424/2021 del 15.11.21

Ai fini della denuncia, con il ricorso per cassazione, della violazione di norme di diritto, assumono rilievo solo le statuizioni del giudice di appello relative ai motivi e alle richieste formulate dall’appellante, mentre consegue la formazione del giudicato interno sulle questioni che abbiano formato oggetto di dibattito in primo grado, e della relativa pronunzia, e che non siano state ritualmente riproposte dalla parte interessata in sede di gravame.

Sentenza Corte di Cassazione

POSSESSO – USUCAPIONE – Contratto ad effetti obbligatori – Idoneità ad instaurare un possesso “ad usucapionem” – Cassazione civile, Sezioni Seconda, Ordinanza n. 29594/2021 del 22.10.21

USUCAPIONE – Contratto ad effetti obbligatori – Idoneità ad instaurare un possesso “ad usucapionem”

Cassazione civile, Sezioni Seconda, Ordinanza n. 29594/2021 del 22.10.21

In un contratto ad effetti obbligatori, la “traditio” del bene non configura la trasmissione del suo possesso ma l’insorgenza di una mera detenzione, sebbene qualificata, salvo che intervenga una “interversio possessionis”, mediante la manifestazione esterna, diretta contro il proprietario/possessore, della volontà di esercizio del possesso “uti dominus”, atteso che il possesso costituisce una situazione di fatto, non trasmissibile, di per sé, con atto negoziale separatamente dal trasferimento del diritto corrispondente al suo esercizio, sicché non opera la presunzione del possesso utile “ad usucapionem”, previsto dall’art. 1141 c.c., quando la relazione con il bene derivi da un atto o da un fatto del proprietario non corrispondente al trasferimento del diritto. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione di merito che, ravvisando l’esistenza di un contratto di comodato, aveva escluso che l’utilizzo esclusivo del bene ed il compimento di atti di amministrazione, per la conservazione ed il miglioramento delle sue condizioni, integrasse un atto di interversione del possesso nei confronti del proprietario, e successivamente dei suoi eredi, idoneo al mutamento del titolo)

Ordinanza Corte di Cassazione

Assegno divorzile in favore dell’ex coniuge – Famiglia di fatto del beneficiario – Conseguenze – Cassazione civile, Sezioni Unite

Assegno divorzile in favore dell’ex coniuge – Famiglia di fatto del beneficiario – Conseguenze

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 32198/2021 del 05.11.21

L’instaurazione da parte dell’ex coniuge di una stabile convivenza di fatto, giudizialmente accertata, incide sul diritto al riconoscimento di un assegno di divorzio o alla sua revisione nonché sulla quantificazione del suo ammontare, in virtù del progetto di vita intrapreso con il terzo e dei reciproci doveri di assistenza morale e materiale che ne derivano, ma non determina, necessariamente, la perdita automatica ed integrale del diritto all’assegno. Qualora sia giudizialmente accertata l’instaurazione di una stabile convivenza di fatto tra un terzo e l’ex coniuge economicamente più debole questi, se privo anche all’attualità di mezzi adeguati o impossibilitato a procurarseli per motivi oggettivi, mantiene il diritto al riconoscimento di un assegno di divorzio a carico dell’ex coniuge, in funzione esclusivamente compensativa. A tal fine il richiedente dovrà fornire la prova del contributo offerto alla comunione familiare; della eventuale rinuncia concordata ad occasioni lavorative e di crescita professionale in costanza di matrimonio; dell’apporto alla realizzazione del patrimonio familiare e personale dell’ex coniuge. Tale assegno, anche temporaneo su accordo delle parti, non è ancorato al tenore di vita endomatrimoniale né alla nuova condizione di vita dell’ex coniuge, ma deve essere quantificato alla luce dei principi suesposti, tenuto conto altresì della durata del matrimonio.

Sentenza Corte di Cassazione

Assegnazione della casa familiare al genitore non collocatario

Assegnazione della casa familiare al genitore non collocatario

Cassazione civile, Sesta Sezione, Ordinanza n. 22268/2021 del 04.08.21

Fermo il principio secondo il quale: “La casa familiare deve essere assegnata tenendo prioritariamente conto dell’interesse dei figli minorenni e dei figli maggiorenni non autosufficienti a permanere nell’ambiente domestico in cui sono cresciuti, per garantire il mantenimento delle loro consuetudini di vita e delle relazioni sociali che in tale ambiente si sono radicate, sicché é estranea a tale decisione ogni valutazione relativa alla ponderazione tra interessi di natura solo economica dei coniugi o dei figli, ove in tali valutazioni non entrino in gioco le esigenze della prole di rimanere nel quotidiano ambiente domestico, sia ai sensi del previgente articolo 155 quater c.c., che dell’attuale articolo 337 sexies c.c.“, l’assegnazione di una porzione della casa familiare al genitore non collocatario dei figli può disporsi solo nel caso in cui l’unità abitativa sia del tutto autonoma e distinta da quella destinata ad abitazione della famiglia o sia comunque agevolmente divisibile.

Ordinanza Corte di Cassazione

Parametri di quantificazione dell’assegno divorzile

Parametri di quantificazione dell’assegno divorzile

Cassazione civile, Sez. Seconda, Ordinanza n. 26389/2021 del 29.09.21

Il riconoscimento dell’assegno di divorzio richiede l’accertamento dell’inadeguatezza dei mezzi dell’ex coniuge istante e dell’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive, applicandosi i criteri equiordinati di cui alla prima parte dell’art. 5, comma 6, legge n. 898 del 1970, i quali costituiscono il parametro cui occorre attenersi per decidere sia sulla attribuzione sia sulla quantificazione dell’assegno. Il giudizio dovrà essere espresso, in particolare, alla luce di una valutazione comparativa delle condizioni economico patrimoniali delle parti, in considerazione del contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare ed alla formazione del patrimonio comune, nonché di quello personale di ciascuno degli ex coniugi, in relazione alla durata del matrimonio e all’età dell’avente diritto.

Ordinanza Corte di Cassazione

Obbligo segnalazione strumenti di rilevamento velocità – contrasto tra D.l.gs. n. 285/92 e D.M. del 15/08/2007 – Cassazione civile, Sez. Seconda, Ordinanza n. 29595/2021 del 22.10.21

Obbligo segnalazione strumenti di rilevamento velocità – contrasto tra D.l.gs. n. 285/92 e D.M. del 15/08/2007

Cassazione civile, Sez. Seconda, Ordinanza n. 29595/2021 del 22.10.21

In tema di contravvenzioni al codice della strada, il d.m. 15 agosto 2007, nella parte in cui esonera dall’obbligo di presegnalazione l’uso di strumenti di rilevamento della velocità con modalità “dinamica”, ovvero “ad inseguimento” (quale lo “Scout speed”), va disapplicato per contrasto con l’art. 142, comma 6-bis del d.l.gs. n. 285 del 1992, norma primaria, di rango superiore, che tale obbligo al contrario contempla per tutte le postazioni presenti sulla rete stradale e dedicate a siffatti controlli, rimettendo al decreto ministeriale la mera individuazione delle relative modalità attuative (quale, ad esempio, l’installazione sulle autovetture di messaggi luminosi visibili frontalmente e da tergo, contenenti l’iscrizione sintetica “controllo velocità” o “rilevamento velocità), senza facoltà di derogarvi

Ordinanza Corte di Cassazione

Disposizioni di ultima volontà – Scrittura privata e configurabilità come testamento olografo – Accertamento rimesso al giudice di merito

Disposizioni di ultima volontà – Scrittura privata e configurabilità come testamento olografo – Accertamento rimesso al giudice di merito

Cassazione civile, Sez. Sesta, Ordinanza n. 25936/2021 del 24.09.21

Ai fini della configurabilità di una scrittura privata come testamento non è sufficiente il riscontro dei requisiti di forma, occorrendo, altresì, l’accertamento dell’oggettiva riconoscibilità nella scrittura della volontà attuale del suo autore di compiere non già un mero progetto, ma un atto di disposizione del proprio patrimonio per il tempo successivo al suo decesso. Siffatto accertamento – che, ove le espressioni contenute nel documento risultino ambigue o di valore non certo, presuppone la necessaria indagine su ogni circostanza, anche estrinseca, idonea a chiarire la portata, le ragioni e le finalità perseguite con la disposizione – involge un apprezzamento di fatto spettante al giudice del merito che, se adeguatamente motivato, è incensurabile in sede di legittimità.

Ordinanza Corte di Cassazione

Contratto di deposito in custodia di veicolo rubato da parte della polizia – Obbligo del proprietario di pagare il corrispettivo– Tempestiva comunicazione di rinvenimento

Contratto di deposito e affidamento in custodia di veicolo rubato da parte della polizia – Obbligo del proprietario di pagare il corrispettivo– Tempestiva comunicazione dell’avvenuto rinvenimento

Cassazione civile, Sez. Seconda, Sentenza n. 24486/2021 del 21.09.21

In caso di affidamento in custodia onerosa da parte della polizia di Stato di un veicolo, a seguito di sinistro o perché provento di reato, il proprietario della vettura è tenuto al pagamento del corrispettivo per la custodia del bene, qualora sia stato informato dell’avvenuto deposito, in quanto la tempestiva comunicazione dell’avvenuto rinvenimento configura un’adesione tacita al contratto di deposito stipulato in suo favore; diversamente, in assenza di una tempestiva comunicazione, questi non è tenuto al pagamento del corrispettivo, in quanto il contratto di deposito non tollera oneri od obblighi a carico del terzo.

Sentenza Corte di Cassazione

Contratti bancari e ordine di esibizione – art. 210 cpc – Cassazione civile, Sez. Prima, Sentenza n. 24641/2021 del 13.09.21

Contratti bancari e ordine di esibizione – art. 210 cpc

Cassazione civile, Sez. Prima, Sentenza n. 24641/2021 del 13.09.21

Il diritto spettante a colui che succede a qualunque titolo o che subentra nell’amministrazione dei beni, sancito dall’articolo 119, comma 4, d.lgs. n. 385 del 1993, ad ottenere, a proprie spese, copia della documentazione inerente a singole operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni, ivi compresi gli estratti conto, può essere esercitato in sede giudiziale attraverso l’istanza di cui all’articolo 210 c.p.c., in concorso dei presupposti previsti da tale disposizione, a condizione che detta documentazione sia stata precedentemente richiesta alla banca e quest’ultima, senza giustificazione, non vi abbia ottemperato.

Sentenza Corte di Cassazione

Responsabilità aggravata ex art. 96 II° co. c.p.c. – Giudice Competente – Cassazione civile, Sez. Unite, Sentenza n. 25478/2021 del 21.09.21

Responsabilità aggravata ex art. 96 II° co. c.p.c. – Giudice Competente

Cassazione civile, Sez. Unite, Sentenza n. 25478/2021 del 21.09.21

L’istanza con la quale si chieda il risarcimento dei danni, ai sensi dell’art. 96, comma 2, c.p.c., per aver intrapreso o compiuto l’esecuzione forzata senza la normale prudenza, in forza di un titolo esecutivo di formazione giudiziale non definitivo, successivamente caducato, deve essere proposta, di regola, in sede di cognizione, ossia nel giudizio in cui si è formato o deve divenire definitivo il titolo esecutivo, ove quel giudizio sia ancora pendente e non vi siano preclusioni di natura processuale. Ricorrendo, invece, quest’ultima ipotesi, la domanda andrà posta al giudice dell’esecuzione; e, solamente quando sussista un’ipotesi di impossibilità di fatto o di diritto alla proposizione della domanda anche in sede di opposizione all’esecuzione, potrà esserne consentita la proposizione in un giudizio autonomo.

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