CTU E ACCERTAMENTO DI FATTI DIVERSI DA QUELLI DEDOTTI DALLE PARTI – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 3086/22 del 01.02.22

CTU E ACCERTAMENTO DI FATTI DIVERSI DA QUELLI DEDOTTI DALLE PARTI

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 3086/22 del 01.02.22

L’accertamento di fatti diversi dai fatti principali dedotti dalle parti a fondamento della domanda o delle eccezioni e salvo, quanto a queste ultime, che non si tratti di fatti principali rilevabili d’ufficio, o l’acquisizione nei predetti limiti di documenti che il consulente accerti o acquisisca al fine di rispondere ai quesiti sottopostigli in violazione del contraddittorio delle parti, è fonte di nullità relativa rilevabile ad iniziativa di parte nella prima difesa o istanza successiva all’atto viziato o alla notizia di esso.

L’accertamento di fatti principali diversi da quelli dedotti dalle parti a fondamento della domanda o delle eccezioni e salvo, quanto a queste ultime, che non si tratti di fatti principali rilevabili d’ufficio, che il consulente accerti nel rispondere ai quesiti sottopostigli dal giudice, viola il principio della domanda ed il principio dispositivo ed è fonte di nullità assoluta rilevabile d’ufficio o, in difetto, è motivo di impugnazione ex art. 161 c.p.c..

Sentenza Corte di Cassazione

DECORRENZA DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO DAL DEPOSITO – Cassazione civile, Sezione Terza, Sentenza n. 41232/21 del 22.11.21

DECORRENZA DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO DAL DEPOSITO

Cassazione civile, Sezione Terza, Sentenza n. 41232/21 del 22.11.21

A meno di univoci elementi sulla sussistenza di una diversa volontà delle parti o di apposite nuove o diverse previsioni sul punto specifico nel provvedimento di omologa, la decorrenza dell’assegno di mantenimento va normalmente ancorata al momento del deposito, se non altro in applicazione del principio generale per il quale “quod sine die debetur statim debetur” ed in conformità  alla regola di comune esperienza per la quale il complessivo assetto di interessi oggetto del ricorso congiunto può presumersi riferito al tempo e al contesto in cui esso è formato e soprattutto depositato, in quel momento diventando definitiva la manifestazione di volontà dei ricorrenti e così la loro valutazione di rispondenza degli accordi esposti ai loro interessi, beninteso ove non sia diversamente ma univocamente indicato da chi l’atto ha formato.

Sentenza Corte di Cassazione

 

NULLITA’ DELLA CITAZIONE PER VIZI DELLA VOCATIO IN IUS – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 2258/22 del 31.01.22

NULLITA’ DELLA CITAZIONE PER VIZI DELLA VOCATIO IN IUS

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 2258/22 del 31.01.22

Allorché come motivo di appello venga dedotta la nullità della citazione di primo grado per vizi della “vocatio in ius” (nella specie, per inosservanza dei termini a comparire), in assenza di costituzione del convenuto e di rilievo d’ufficio della nullità ex art. 164 c.p.c., il giudice di appello, non ricorrendo una ipotesi di rimessione della causa al primo giudice, deve ordinare, in quanto possibile, la rinnovazione degli atti compiuti in primo grado, potendo tuttavia il contumace chiedere di essere rimesso in termini per compiere attività ormai precluse a norma dell’art. 294 c.p.c. , se dimostra che la nullità della citazione gli ha impedito di avere conoscenza del processo.

Sentenza Corte di Cassazione

OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO IN MATERIA LOCATIZIA – CITAZIONE E RICORSO – Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 927/22 del 13.01.22

OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO IN MATERIA LOCATIZIA – CITAZIONE E RICORSO

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 927/22 del 13.01.22

Nel caso in cui l’opposizione a decreto ingiuntivo, concesso in materia di locazione di immobili urbani soggetta al rito speciale di cui all’art. 447-bis c.p.c., sia erroneamente proposta con citazione, anziché con ricorso, non opera la disciplina di mutamento del rito di cui all’art. 4 del d.lgs. n. 150 del 2011, che è applicabile quando una controversia viene promossa in forme diverse da quelle previste dai modelli regolati dal medesimo decreto, producendo l’atto gli effetti del ricorso, in virtù del principio di conversione, se comunque venga depositato in cancelleria entro il termine di cui all’art. 641 c.p.c..

Sentenza Corte di Cassazione

FIGLIO E RISARCIMENTO DANNI PER MANCANZA DEL RAPPORTO GENITORIALE – Cassazione civile, Sesta sezione civile, Sentenza n. 40035/21 del 16.12.21

FIGLIO E RISARCIMENTO DANNI PER MANCANZA DEL RAPPORTO GENITORIALE

Cassazione civile, Sesta sezione civile, Sentenza n. 40035/21 del 16.12.21

Il danno da deprivazione del rapporto con il padre, deriva dal compimento di un illecito permanente e si verifica non tanto dal momento del raggiungimento della maggiore età (ovvero con la possibilità di esercitare la pretesa risarcitoria), ma da quello dell’indipendenza psicologica del figlio, che per convenzione viene fatta coincidere con l’indipendenza economica, sicché il diritto al risarcimento del danno non si prescrive.

Sentenza Corte di Cassazione

MEDIAZIONE DELEGATA E CONDIZIONE DI PROCEDIBILITA’

MEDIAZIONE DELEGATA E CONDIZIONE DI PROCEDIBILITA’

Cassazione civile, Seconda sezione civile, Sentenza n. 12373/21 del 14.12.21

Ai fini della sussistenza della condizione di procedibilità, in ipotesi di mediazione delegata ex art. 5, commi 2 e 2-bis, del d.lgs. n. 28 del 2010, ciò che rileva è l’utile esperimento, entro l’udienza di rinvio fissata dal giudice, della procedura di mediazione, da intendersi quale primo incontro delle parti innanzi al mediatore e conclusosi senza l’accordo e non già l’avvio di essa nel termine di quindici giorni indicato dal medesimo giudice delegante con l’ordinanza che dispone la mediazione

Sentenza Corte di Cassazione

MANTENIMENTO DEL FIGLIO MAGGIORENNE – Cassazione civile, Prima sezione civile, Ordinanza n. 38366/21 del 03.12.21

MANTENIMENTO DEL FIGLIO MAGGIORENNE

Cassazione civile, Prima sezione civile, Ordinanza n. 38366/21 del 03.12.21

Il genitore tenuto al mantenimento del figlio maggiorenne si libera dalla sua obbligazione facendo valere, a fronte della contraria domanda, in rapporto all’età dell’avente diritto, il conseguimento del titolo professionale e la sua mancata attivazione nel reperimento di un’occupazione adeguata.

Ordinanza Corte di Cassazione

IMMUNITÀ STATO STRANIERO DA GIURISDIZIONE – LIMITI AL RICONOSCIMENTO DI SENTENZA DI CONDANNA AL RISARCIMENTO DELLE VITTIME DELL’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE – Cassazione civile, Prima sezione civile, Ordinanza n. 39391/2021 del 10.12.21

IMMUNITÀ STATO STRANIERO DA GIURISDIZIONE – LIMITI AL RICONOSCIMENTO DI SENTENZA DI CONDANNA AL RISARCIMENTO DELLE VITTIME DELL’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE

Cassazione civile, Prima sezione civile, Ordinanza n. 39391/2021 del 10.12.21

L’immunità di uno Stato straniero dalla giurisdizione, secondo le norme di diritto interno – quale parametro per il riconoscimento della sentenza ex art. 64, comma 1, lett. a), della legge n. 218 del 1995 – protegge la funzione, non anche comportamenti che non attengono all’esercizio tipico della potestà di governo e richiede il riscontro di un nesso di non estraneità all’esercizio legittimo della suddetta potestà, col fine di non rendere sproporzionato il sacrificio del concorrente diritto di accesso ad un giudice. Conseguentemente, la sentenza del giudice americano di condanna di uno Stato estero e/o di enti o soggetti statali, quali corresponsabili del fatto, al risarcimento dei danni in favore dei familiari delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, è riconoscibile ex art. 64, lett. a) della l. n. 215 del 1995, poiché quel giudice avrebbe potuto conoscere della causa anche secondo i principi della competenza giurisdizionale propri dell’ordinamento italiano.

Ordinanza Corte di Cassazione

SENTENZA NULLA SE PRONUNCIATA PRIMA DEI TERMINI PER COMPARSE CONCLUSIONALI E REPLICHE – Cassazione civile Sezioni Unite

SENTENZA NULLA SE PRONUNCIATA PRIMA DEI TERMINI PER COMPARSE CONCLUSIONALI E REPLICHE

Cassazione civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 26956/2021 del 25.11.21

La parte che proponga l’impugnazione della sentenza d’appello deducendo la nullità della medesima per non aver avuto la possibilità di esporre le proprie difese conclusive ovvero per replicare alla comparsa conclusionale avversaria non ha alcun onere di indicare in concreto quali argomentazioni sarebbe stato necessario addurre in prospettiva di una diversa soluzione del merito della controversia; la violazione determinata dall’avere il giudice deciso la controversia senza assegnare alle parti i termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, ovvero senza attendere la loro scadenza, comporta di per sé la nullità della sentenza per impedimento frapposto alla possibilità per i difensori delle parti di svolgere con completezza il diritto di difesa, in quanto la violazione del principio del contraddittorio, al quale il diritto di difesa si associa, non è riferibile solo all’atto introduttivo del giudizio, ma implica che il contraddittorio e la difesa si realizzino in piena effettività durante tutto lo svolgimento del processo.

Sentenza Corte di Cassazione

PROMESSA DI MATRIMONIO – DONI TRA FIDANZATI E RICHIESTA RESTITUZIONE

PROMESSA DI MATRIMONIO – DONI TRA FIDANZATI E RICHIESTA RESTITUZIONE

Cassazione civile, Sezione Prima, Ordinanza n. 29980/2021 del 25.10.21

I doni tra fidanzati, di cui all’art. 80 c.c., non sono equiparati né alle liberalità in occasione di servizi né alle donazioni fatte in segno di riconoscenza per i servizi resi dal donatario, né alle liberalità d’uso. Costituiscono vere e proprie donazioni e pertanto soggette ai requisiti di forma e sostanza previsti dal codice e possono essere integrate anche da donazioni immobiliari, comprese le donazioni indirette. Ai fini dell’azione restitutoria, bisogna accertare che i doni siano stati fatti a causa della promessa di matrimonio e che vengano giustificati da tale fatto.

Ordinanza Corte di Cassazione